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RON

Musica pura

di Laura Fiore

Numero 187 - Aprile 2018

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L’abbiamo visto poco tempo fa sul palco dell’Ariston, il suo brano ha riscosso pareri favorevoli da parte della critica e del pubblico. Ora è in giro per l’Italia a presentare il suo nuovo album omaggio a Lucio Dalla


Ron è certamente uno dei più importanti e amati cantautori italiani. La sua carriera inizia nell’ormai lontano 1970 quando, non ancora diciassettenne, sale sul palco del Festival di Sanremo con il brano “Pa’ diglielo a Ma’”, conquistando da subito notorietà e favore del pubblico. Nello stesso periodo conosce Lucio Dalla, col quale coltiverà un’amicizia ed una collaborazione unica nel suo genere e che ancora adesso li vede legati dal filo invisibile della musica. In questi anni di carriera, Ron non ha mai smesso di sperimentare e di trovare nella musica la sua perfetta dimensione. Ha scritto brani celebri, riuscendo sempre a trasmettere, attraverso note e parole, il suo amore per quest’arte. Lo scorso Febbraio è stato fortemente voluto dal direttore artistico del Festival di Sanremo Claudio Baglioni, e con il brano “Almeno pensami” - inedito di Lucio Dalla – Ron si aggiudica il Premio della Critica intitolato a “MIA MARTINI” per la Sezione Campioni. Inoltre, ritroviamo la canzone sanremese nel disco “LUCIO!”, omaggio musicale da parte di Ron per celebrare la ricorrenza del 75esimo compleanno di Lucio Dalla e far rivivere la poetica e l’anima musicale del cantautore bolognese. Nell’album si trovano alcuni dei più grandi successi di Dalla, per l’occasione riarrangiati e reinterpretati da Ron con il suo stile. Noi di Albatros ci siamo fatti raccontare com’è nata l’idea di questo lavoro discografico.

È uscito da poco il suo ultimo album, dedicato a Lucio Dalla, che tipo di rapporto aveva con lui? -taglio- “Tra me e Lucio era una ‘cosa’ eccezionale; dovevo andare a Sanremo nel ‘70 con una canzone che lui aveva scritto ‘Occhi di ragazza’. Il brano non fu accettato, però lì conobbi Lucio che all’epoca era tutto ingessato perché aveva avuto un incidente stradale. Era una persona divertentissima e la musica è stata sempre alla base del nostro rapporto e delle nostre vite. Eravamo così diversi come persone e musicalmente, forse questo ci ha dato ancora più forza per lavorare insieme.”

Come è nata l’idea di realizzare un lavoro discografico del genere?

“Per i 75 anni di Lucio mi hanno proposto di fare un album interpretato da me con sue canzoni. Devo dire che io non avevo ancora fatto nulla per Lucio, nel senso che in questi sei anni non mi andava di espormi più di tanto, anche perché sarebbe stato troppo facile farlo. Invece questa è stata un’occasione che mi è piaciuta e l’ho fatta; ho lavorato su delle canzoni che erano già dentro di me, perché avevo già collaborato alla scrittura e agli arrangiamenti, per cui mi è venuto abbastanza facile poi scegliere quali brani inserire nell’album.”

L’album è inoltre dedicato a Michele Mondella, suo grande amico e collaboratore. Ci racconti un aneddoto particolare della vostra amicizia...

“Michele era il difensore della buona musica e di un concetto importante che era quello di ‘dire delle cose’. Lui ha tenuto a battesimo tantissimi cantautori poi diventati molto celebri e che hanno fatto la storia della musica italiana. Michele ha combattuto all’inizio, con il ‘sistema’ televisivo o con certi cantautori, però una volta che le sue idee innovative sono state sdoganate è stato subito un successo. Lui è veramente una punta importante, la prua di una nave.”

Un piccolo passo indietro, com’è stata l’esperienza sanremese di quest’anno?

“Buona; intanto perché solamente l’idea di avere come direttore artistico un tuo collega – Claudio Baglioni ndr. - ti rasserena, perché sicuramente ha vissuto i problemi che abbiamo vissuto noi artisti. Inoltre, togliendo l’eliminazione di alcuni cantanti durante il Festival, ci ha permesso di essere tutti sullo stesso piano. Insomma, il Festival di quest’anno ha restituito dignità alla musica e a noi cantanti in gara. Questo alla fine ha messo tutti d’accordo e gli ascolti ne hanno dato conferma.”

Lei scrive brani anche per altri artisti, c’è una canzone che avrebbe voluto tenere per sé? -taglio2- “No, dai! Forse il caso più eclatante è stato quello di ‘Attenti al lupo’. Feci ascoltare un disco a Lucio nel ’90, e tra le canzoni che avevo scelto c’era anche questa. Dopo averla ascoltata mi dice ‘Mah, sta canzone…’ e io gli rispondo ‘Guarda Lucio, questa non la faccio’. Così senza pensarci due volte Lucio risponde ‘La faccio io!’ e poi ha venduto milioni di dischi. Ovviamente io ero contento, perché alla fine avevo già deciso di non farla, e perché capivo che ci voleva qualcosa di diverso per cantare quel brano, una personalità come quella di Lucio.”

Lei è da tanti anni nel mondo della musica, quest’ultimo è mutato nel tempo, musica sui social, talent, etc etc… Come è cambiato il suo approccio ad esso?

“Cerco di non starci troppo dietro, anche se ascolto tutto, vedo, leggo… Allo stesso tempo, però, mi tengo anche un pochino a distanza perché credo che la musica sia una determinata ‘cosa’ mentre i talent e i social ne sono un’altra. La musica è quella fatta di belle canzoni senza tener troppo conto del fatto che queste possano essere commerciali o radiofoniche, tutte prerogative che – invece - chiedono adesso. I brani devono nascere con sincerità, senza aver paura di quello che circonda. Quindi tutto il resto serve ad amplificare ed aiutare, ma non so quanto questo possa aiutare la musica stessa.”

Negli ultimi anni è stata registrata una “riscoperta” dei dischi in vinile, secondo lei a cosa è dovuto questo cambio di rotta?

“È sicuramente una scelta abbastanza nostalgica. Devo ammettere, però, che personalmente il vinile mi piace come oggetto, ma non l’ho mai amato così tanto. Sono un ‘puro’ della musica, per cui quando ero in studio e riuscivo a trovare dei suoni che mi piacessero quando andavo a metter tutto sul vinile il suono cambiava ed io andavo in paranoia!”

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“La musica è quella fatta di belle canzoni senza tener troppo conto del fatto che queste possano essere commerciali o radiofoniche”

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