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Riscoprire la musica

di Maresa Galli

Numero 179 - Luglio-Agosto 2017

L’incontro artistico di due alme latine, sensibili, appassionate, da anni ha dato vita ad un duo affiatato che propone un canzoniere ampio ed elegante


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Francesca Rondinella e Giosi Cincotti hanno da poco pubblicato l’album “Meet & Reel”. Francesca Rondinella, cantante, attrice, figlia e nipote d’arte, respira musica sin da quando era bambina. I suoi concerti, in Italia e all’estero, spaziano tra tradizione, classico e contemporaneo, con interpretazioni intense, potenti, sensuali. Giosi Cincotti è eclettico musicista, compositore e arrangiatore campano. Suona tastiere, pianoforte e fisarmonica. Collabora con musicisti ed artisti del panorama nazionale e internazionale. Originali, eleganti le sue rielaborazioni e rivisitazioni dei classici napoletani in versioni etno-jazz. Ha arrangiato e coprodotto due brani per la colonna sonora dell’ultimo film di John Turturro, “Gigolò per caso”. La presentazione dell’album, con il sostegno di Progetto Piano, si svolge presso l’Hart di Napoli, dove modera l’incontro Marialuisa Firpo, direttrice artistica dell’ex cinema Ambasciatori; intervengono la musicologa e giornalista Simona Frasca e lo scrittore, giornalista e delegato cultura Arcigay, Claudio Finelli.

L’album “Meet&Reel”, una nuova formula di condivisione musicale: che cosa significa?

“La scelta di registrare il nostro primo cd in presenza del pubblico ha significato per noi mantenere il calore e lo scambio energetico che si crea nelle performances dal vivo. Una sensazione che oscilla tra la concentrazione nel dover affrontare una registrazione il più perfetta possibile e la creazione di una fluidità emotiva e di interazione con le persone presenti nel Godfather Studio. Credo che la registrazione live sia una lente perfetta ed impeccabile in quanto restituisce verità ed autenticità.” -taglio- I vostri concerti mostrano massimo interplay, passione, sperimentazione nel rispetto della tradizione, contaminazioni etniche nel rispetto delle melodie...

“Da subito c’è stato interplay e la stessa passione nell’affrontare il lavoro e la musica. Di comune accordo in questi quattro anni abbiamo scelto e concepito vari concerti, ognuno con la sua specificità. Abbiamo un background di ascolto molto simile. Ci è sempre piaciuto ascoltare la musica random, cambiando genere, dal jazz alla sinfonica, dal tango agli string quartet ed alla musica nera africana passando per la tradizione popolare del sud. La contaminazione è un modo di essere che si riversa naturalmente nella scelta dei brani e successivamente nella loro rielaborazione.”

L’album è un canzoniere ricco, variegato, coerente con l’anima appassionata dei testi, delle splendide melodie...

“In questo cd il fil rouge è la poesia cantatae la musica che si fa poesia: autori, poeti e musicisti senza spazi temporali. Abbiamo voluto inserire due brani originali nostri. Siamo felici delle nostre creazioni perché abbiamo voluto metterci a nudo e far scoprire il mondo creato dal nostro incontro artistico.”

Si tratta di un viaggio poetico nel quale le canzoni sono interpretate in napoletano, spagnolo, francese... -taglio2- “Porto avanti da sempre una ricerca sul femminile poetico – afferma Francesca -, una fusione tra canzoni di uomini e versi e parole di donne: delle ‘chansons-valise’ che assumono un nuovo significato che l’avvicini alla sensibilità femminile. Lo studio delle lingue mi ha permesso di sentire le sfumature differenti che assume la voce e scoprire quell’affinità elettiva con altre culture che è appartenenza senza confini. Mi sento cittadina del mondo e provo a trasferirlo nell’alchimia della scena.”

Si nota l’eleganza degli arrangiamenti, moderni, puliti che non hanno stravolto la melodia. Un lavoro non facile, molto ricercato...

“Ascolto da sempre tutti i generi musicali – dice Giosi -. A parte il lavoro di elaborazione, di pensiero nel creare un arrangiamento, vivo quel momento come un puro divertimento. Cerco la soluzione musicale più adatta pescando nel mio cilindro di esperienze multietniche. Mi vengono in supporto le esperienze musicali che ho avuto con musicisti senegalesi, tunisini, marocchini, brasiliani, americani, indiani, una tavolozza ricca di colori musicali. In ‘Meet& Reel’, ho trovato abbastanza velocemente il mood generale, ma ho impiegato più tempo per le rifiniture ritmiche, le variazioni armoniche, la collocazione perfetta della voce di Francesca e le giuste sfumature di tonalità di colore che doveva assumere il brano definitivo.”





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