Passato, presente e futuro
Il racconto di una vita in note di uno dei protagonisti della musica italiana. Red Canzian ci presenta il suo nuovo album e racconta il lungo lavoro di preparazione per il suo nuovo tour
Voglia di far rivivere la grandezza di un passato irripetibile, ma senza malinconia. Un viaggio in musica nella storia di un uomo che diventa il canto di tutti, esclusivo ma comune. È questo l’affascinante racconto cantato da Red Canzian nel suo nuovo album “Testimone del tempo” al quale hanno collaborato prestigiose firme come quella di Renato Zero, Ivano Fossati, Enrico Ruggeri, Ermal Meta. All’interno del disco, il terzo da solista dell’ex bassista dei Pooh, ma il primo dopo l’addio alla storica band, è contenuto “Ognuno ha il suo racconto”, brano presentato in gara al 68° Festival di Sanremo. Il 4 maggio partirà da Padova il tour che lo porterà nei più importanti teatri italiani, uno spettacolo che racconterà, appunto, il percorso musicale e la carriera dell’artista, dai suoi esordi fino ai giorni nostri, grazie all’aiuto di numerose immagini di personaggi e avvenimenti che hanno segnato la storia.
Così come recita il titolo del tuo album, ti senti davvero “Testimone del tempo” e fortunato di averlo vissuto da protagonista, per più di 40 anni, della musica italiana?
“Si! Anche se mi sento testimone non solo perché ho trascorso anni sentendomi protagonista, ma anche perché ne ho vissuti altri fatti di ricerca e di crescita. Ho iniziato a suonare a 12 anni, fin da quel momento ho sempre dedicato molta attenzione, oltre che passione, per la musica.”
Questo è il primo album senza i Pooh ma ti sei circondato di tanti altri artisti, da Ermal Meta a Renato Zero, da Ivano Fossati a Enrico Ruggeri, che esperienza è stata collaborare con loro?
“Assolutamente bellissima, perché sono amici che stimo e che mi stimano e quando c’è questo sentimento le cose nascono bene. È come fare un figlio con la donna che ami e non per sbaglio.”
“Ognuno ha il suo racconto”, brano portato in gara al 68 Festival di Sanremo, racchiude il riassunto, così come il punto di partenza, della tua esperienza di vita e professionale. Ha avuto un significato particolare interpretare questo pezzo a Sanremo? -taglio- “Il pezzo è stato scritto insieme a Miki Porru, che è mio coautore e collaboratore da quasi 30 anni. Lui scrive a pennello su di me, anche in base alle mie richieste, alle mie ‘voglie’. Questa canzone mi rappresenta perché racconta gli alti ed i bassi della vita di qualsiasi uomo, ma allo stesso tempo anche la voglia di definire queste irripetibilità di ognuno. Noi siamo unici e senza eguali, siamo come impronte digitali. ‘Ognuno ha il suo racconto’ - recita il mio pezzo - ‘il suo esclusivo canto’, ammesso che si voglia cantarlo; mi riferisco soprattutto ai giovani che spesso decidono sin da subito di essere vagoni trainati e non locomotive, di non essere registi ed interpreti delle loro vite, ma di essere solo comparse ed è un peccato, perché la vita è il bene più prezioso che abbiamo, e va vissuta in ogni attimo con amore e con passione.”
Hai partecipato al Festival vincendo con i Pooh nel 1990, che emozione hai provato a calcare nuovamente questo palco, stavolta come solista?
“È stata un’esperienza diversa. Ho vissuto il periodo sanremese con estrema serenità, con grande gioia nel cantare, nel divertirmi a salire sul palco, con l’unico rammarico che poi dopo quattro minuti dovevo andar via perché era finita la canzone!”
Il brano “Cantico”, scritto insieme a Renato Zero, racconta di temi a te molto cari come il rispetto per la natura e per il mondo che ci circonda. Questi sono valori centrali anche nella tua vita, da qualche anno infatti hai fatto una radicale scelta etica diventando vegano...
“Si, penso che i brani debbano raccontare i momenti che viviamo: quelli difficili e dolorosi, ma anche quelli allegri. In qualsiasi momento della vita la musica, nel bene o male, trova sempre il modo di interpretare quello che ci circonda. In particolare ‘Cantico’ racchiude il momento attuale di quest’uomo, ma vuole essere anche un messaggio forte per tutti. Significativo è il punto nel quale mia figlia Chiara entra nella parte di Madre Natura e dice: ‘Uomo stai attento che è nelle tue mani il dolore che stai vivendo, lo stai provocando tu’; lì penso sia custodito un monito nei confronti dell’ambiente, della natura e dei nostri simili.”
Il 4 maggio partirà da Padova il tuo nuovo tour. Racconterai il tuo percorso musicale e la tua carriera, come mai hai scelto di ambientare gli spettacoli in una location così intima come il teatro?
“Il teatro è il luogo migliore per ascoltare una musica narrata e fatta di particolari e di emozioni. Questo è uno spettacolo teatrale in due tempi, con la chiusura del primo atto proprio con la canzone ‘Cantico’, che conclude la narrazione fino agli anni ’50, quelli del Rock and Roll e della musica Prog. Poi, un secondo tempo, che racconta quel periodo musicale nel quale divento protagonista. Canterò pezzi che ho scritto io, qualche brano dei Pooh e canzoni del nuovo album. Lo spettacolo è un grande ‘tg musicale’ che narra attraverso dei video i grandi cambiamenti epocali, le mode, le guerre, i presidenti, tutto quello che è passato nelle nostre vite. Canto da Little Richard ai Beatles, da Tenco a Paoli, per arrivare ai Pink Floyd ed ai Pooh. Quella che racconterò è stata, in effetti, un’epoca di cambiamenti talmente importanti che ci hanno portato fino ai nostri giorni; se noi oggi siamo così è perché siamo passati attraverso quelle mode e quei modi. Questo spettacolo vuole essere, per chi l’ha vissuto, un ripasso, un rituffarsi in quel periodo che è stato meraviglioso, ma senza nostalgia. Sono un futurista, guardo avanti, il passato mi serve come riferimento storico per prendere una buona rincorsa e fare un bel salto in avanti, ma anche una sorta di ‘lectio musicalis’ per tutti i ragazzi che non hanno vissuto quegli anni davvero pazzeschi.”
Avrai con te sul palcoscenico i tuoi figli: Chiara e Phil, fare musica insieme ha aiutato il vostro rapporto?
“Sì perché condividi una passione, è come avere in comune l’amore per il golf o per il calcio, solo che la musica arriva più in profondità. Loro poi sono dei veri professionisti, Phil ha suonato con i più grandi, come Pino Daniele, e Chiara ha l’emozione nelle corde vocali, una voce che spacca, riesce a trasmettere delle cose intensissime. Averli con me fa sentire meno la nostalgia e la lontananza da casa, la tournée diventa una vacanza. E chissà, se la nonna ci tiene Zante, il nostro cane, magari viene anche mia moglie.”
“Sono un futurista, guardo avanti, il passato mi serve come riferimento storico per prendere una buona rincorsa e fare un bel salto in avanti”