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Poeta “su misura”

di Laura Frigerio

Incontro con Luca Mottaran, giornalista e scrittore, che ha iniziato con successo a scrivere poesie murali ad hoc


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Non date ascolto a chi dice che la poesia è passata di moda, perché oggi c'è anche chi le compone su misura e le fa diventare opere d'arte, con grande successo. Il suo nome è Luca Mottaran ed è un giornalista-scrittore nato a Novara, ma ormai milanese a tutti gli effetti. La specialità di Luca è scrivere poesie murali su misura. Cos'è una poesia murale? È una poesia personalizzata e commissionata, dedicata a una persona, che successivamente viene stampata o incisa su un supporto fisico (lastra di ferro, plexiglas, acciaio o altri materiali) diventando così un “oggetto artistico”, una “poesia materica”. Noi abbiamo cercato di scoprire qualcosa in più su di lui e le sue creazioni. Come scatta la tua passione per la poesia? “È stata fondamentale la lettura di una raccolta di poesie di Jacques Prevert che i miei genitori custodivano all’interno della loro piccola libreria. Quel libro, quell’incontro, mi sta accompagnando da tutta la vita. In generale, fin dalle scuole elementari ho nutrito passione spontanea per la poesia, quando ancora i componimenti si imparavano a memoria.” -taglio- Come concili il tuo lavoro da giornalista con quello di poeta? “Non indosso due vestiti diversi ma uno stesso vestito di colori diversi. Quello che scrivo è il frutto della mia esperienza, di chi sono. Alla fine sono due lavori che, con le dovute differenze, hanno a che fare con la scrittura. L’attività di poeta può aiutarmi in quella giornalistica e viceversa. Per esempio, in questo mio progetto di poesie murali su misura, la scelta del metodo (domanda/risposta) è stata anche influenzata dal mio lavoro di giornalista.” Come e quando è nata l'idea di scrivere poesie su misura e di farle poi stampare o incidere su delle superfici? “L’idea è nata per gioco durante una cena di Natale di qualche anno fa. Una mia cara amica, che sapeva della mia scrittura di poesie, ha iniziato a fare domande a un commensale su una persona a lui molto importante. Ho preso nota delle risposte e di getto ho scritto un componimento. L’idea di stampare o incidere poesie su superfici è nata grazie alla collaborazione con le galleriste Cristiana Pecile e Marzia Altaira Grazzini de La Contemporanea Studio Art Gallery di Torino. Nel giugno del 2009 ho esposto presso lo spazio torinese 6 opere poetiche sul concetto di architettura e pittura stampate su lastre di plexiglas (220x45cm) all’interno della Personale di Andrea Gnocchi. Nel settembre del 2009 ho esposto, sempre presso la galleria La Contemporanea, 4 poesie con soggetto la città di New York stampate su lastre di ferro (220x60cm) all’interno della personale dell’artista Stefano Fioresi.” Come funziona? “Le poesie vengono commissionate per celebrare un momento importante della propria vita o per fare un dono a un’altra persona. Tutto nasce dall’incontro e dal dialogo con il committente. Ci incontriamo e, dopo una prima fase di conoscenza reciproca che prevede anche una sorta di rilassamento meditativo, inizio con la serie delle ‘50 domande’. 50 domande per conoscere il destinatario e l’oggetto del messaggio: un bambino in arrivo, un amore, -taglio2- un matrimonio, un sentimento, una nuova casa. Poi, insieme al committente, decido la forma da dare all’opera: dimensioni, materiale e altre caratteristiche. A questo punto, scrivo la poesia e mi occupo della produzione dell’oggetto artistico. Concordo con il committente la forma, il materiale – plexiglas, ferro, legno e ultimamente sto proponendo anche lo specchio, e il modo in cui viene realizzato il testo: dalla stampa diretta sul materiale, al prespaziato, all’incisione.” L'ingrediente fondamentale per la buona riuscita del lavoro? “È importante il rapporto vis à vis con il committente: un cenno con gli occhi, il tono della voce, la postura del corpo mi possono aiutare a capire i temi, le emozioni, le sensazioni che il committente vuol far risaltare e sono maggiormente sentite e partecipate. Uno degli aspetti più interessanti è che i committenti rispondono, se così si può dire, 'a cuore aperto', senza mentirmi e soprattutto senza mentirsi. In un certo senso, grazie a questo gioco, si spogliano di tutte le proprie sovrastrutture e giocano come bambini nel miglior modo possibile. La spontaneità e la verità della risposta sono il presupposto basilare per la realizzazione di un’opera che rispecchi i simboli, le sensazioni, le emozioni le idee del mio committente.” Qual è il tuo cliente tipo? “Non c’è un identikit predefinito. Sicuramente sono clienti curiosi e che vogliono essere sorpresi.” La richiesta più bizzarra che hai ricevuto? “Al momento nessuna. In generale mi hanno commissionato poesie per la nascita di un bambino, per celebrare un matrimonio, un amore, per una persona cara.” I feedback in generale quali sono? “Devo dire molto positivi, al di là delle aspettative. A differenza di quello che può sembrare secondo me c’è voglia di poesia. Mi fa piacere se le persone si avvicinano di più a questa forma d’arte grazie al mio progetto.” Hai mai pensato di realizzare una mostra con tutte le tue poesie murali? “In futuro perché no!”





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