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PENELOPE CRUZ

“Cinema, te quiero!”

di Tommaso Martinelli

Numero 190 - Luglio-Agosto 2018

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Ogni suo personaggio è in grado di suscitare forti emozioni, che sia una commedia oppure un film drammatico, l’attrice spagnola non sbaglia un colpo


È una delle attrici più amate a livello internazionale, Penelope Cruz è dotata di un innato talento e di una travolgente sensualità, nel corso degli anni è riuscita a raggiungere importanti e prestigiosi traguardi, che le hanno permesso di diventare il volto più noto della recitazione Made in Spain. Noi di Albatros l’abbiamo incontrata, per farci raccontare cosa si nasconde dietro ad una delle più grandi attrici del nostro secolo.

Penelope, tu e tuo marito Javier Bardem vi siete appassionati moltissimo al film “Everybody knows”, che è il più recente in cui avete lavorato assieme...

“Sì, in effetti fin da subito ci siamo appassionati a questo progetto, ancor prima di leggere il copione e le varie sceneggiature. Naturalmente, poi, più il lavoro prendeva forma e più eravamo felici di farne parte. Immediatamente, abbiamo instaurato un bellissimo rapporto con il regista iraniano, Asghar Farhadi, che per poter girare il film si è trasferito nella nostra Spagna. Un uomo che mi ha colpito moltissimo, per lo straordinario impegno che ci ha messo nella realizzazione e nella cura dell'intera pellicola. Per tutto il giorno, credo che neppure la notte dormisse, era intento a cercare di migliorare qualche aspetto del progetto o a sistemare qualche dettaglio sul set. Insomma, era impossibile riuscire a pronunciare qualche battuta in modo un po' impreciso, perché Asghar era sempre presente, pronto a farla ripetere all'infinito… almeno fino a quando non si raggiungeva il risultato che voleva lui. Una persona umile che è sempre disposta ad ascoltare e a confrontarsi con gli attori che dirige e con il resto della troupe. Questo, per me, è un aspetto sia fondamentale per la riuscita di un film.”

Nel film interpreti Laura, un personaggio che per te ha rappresentato una sfida impegnativa... -taglio- “Riconosco che è stato un ruolo intenso, complicato. Sul set mi sono calata nei panni di una donna che torna in Spagna, dall'Argentina, in occasione del matrimonio di sua sorella. Purtroppo, però, dovrà presto fare i conti con un evento drammatico: il rapimento di sua figlia Irene. Fortunatamente, a darle una mano, ci sarà Paco, un suo amore del passato, interpretato da mio marito Javier Bardem. Per quanto sia stata complessa questa mia interpretazione, sono fiera di aver preso parte a un film come ‘Everybody knows’, che sono finalmente riuscita a vedere con calma al Festival di Cannes e devo riconoscere che lancia diversi spunti di riflessione.”

Ancora una volta hai condiviso il set con tuo marito Javier Bardem...

“Lavorare con Javier è sempre un piacere, ormai siamo collaudati anche come colleghi, visto che abbiamo collaborato diverse volte. Certo, devo anche ammettere, sulla base di questo, che è come se la nostra vita fosse una continua danza tra la finzione e la realtà. Quando sono sul set e lo guardo, provo una bellissima sensazione data dalla consapevolezza di ritrovarti accanto ad una persona di cui puoi fidarti ciecamente.”

Vi capita mai di parlare di lavoro anche casa, una volta ultimate le riprese sul set?

“Partendo dal presupposto che l'opinione che per me conta di più è quella di Javier, ogni volta che stacchiamo dal set, cerchiamo di dedicarci ad altro, alla nostra famiglia e a tutto il resto. Quando ero più giovane, quando ho cominciato a fare questo lavoro, durante le riprese, tendevo a portarmi a casa il mio personaggio, anche durante una semplice pausa. Adesso non più e ogni volta che si spengono le luci del riflettori, io e Javier cerchiamo di staccare la spina dal lavoro. Abbiamo anche la vita da mandare avanti!”

Lo scorso anno hai recitato nel film “Loving Pablo”, dove hai interpretato il ruolo dell'intraprendente giornalista Virginia Vallejo. Com'è stato calarsi nei suoi panni?

“Ho dovuto fare un lungo lavoro di preparazione. Avevo a disposizione molte ore di materiale video su di lei, visto che in passato era stata intervistata da diversi giornalisti e questo mi ha consentito di poter valutare come funzionava la sua mente. Il mio obiettivo era quello di entrare in questo personaggio senza, però, giudicarlo. Attraverso il film e i suoi personaggi era importante mostrare quanto accaduto, perché il cinema non deve cambiare il mondo ma deve informare. In più, ‘Loving Pablo’ non doveva regalare una violenza gratuita da videogame, al contrario, doveva mostrare un dolore reale. Noi vediamo Pablo e tutto il suo mondo attraverso gli occhi di Virginia, che era una donna che non sapeva su che strada si stesse incamminando. Si sentiva attratta dal potere e dal magnetismo di questo signore. Quando poi si è resa conto dei rischi e dei pericoli che avrebbe potuto correre, ha preferito uscire da quel giro. Ma sfortunatamente era ormai troppo tardi e inevitabilmente ne ha pagato le conseguenze.”

Che effetto ti ha fatto ritrovare, su quel set, tuo marito Javier con capelli ricci e baffi?

“Mi ha fatto venire la nausea – ride ndr -. Non ero abituata a vedere mio marito con i baffi e i capelli ricci ed ero molto spaventata dell’energia così aggressiva del suo personaggio, tant'è che dopo un po’ di tempo mi sono ritrovata a contare le settimane che ci separavano dalla fine del film.”

Questa esperienza lavorativa è stata così negativa?

“Non è stata un’esperienza brutta, sul set mi sforzavo di non vedere Javier ma il suo personaggio, e questo, contemporaneamente, mi ha aiutato a restare ben salda nei panni di Virginia. Mi sono immedesimata totalmente in questa sfortunata amante, non a caso alcuni momenti sul set mi hanno toccata nel profondo. La scena della Cattedrale, per esempio, in cui lei gli chiede aiuto e lui la rifiuta… mi ha lasciato senza parole. Pablo le dice di no in un modo così terribile e crudele che mi ha sconvolto. È stato proprio dopo quella scena che ho cominciato a contare i giorni che mi separavano dalla fine di quella tortura (sorride, ndr).”

Cambiando argomento: da anni consideri l'Italia la tua seconda casa, cosa ti lega a questo Paese?

“Sono sempre stata accolta con grande affetto dagli italiani e ogni mia esperienza lavorativa che ho fatto nel Bel Paese è sempre stata contraddistinta da gratificazioni e felicità. Non appena gli impegni me lo consentono, torno volentieri in Italia con la mia famiglia.”

Se guardi al futuro, quali altri traguardi ti piacerebbe raggiungere?

“In questo momento mi sento una donna realizzata, perché ho una splendida famiglia e una carriera che continua a darmi enormi soddisfazioni. Mi piacerebbe rimanesse tutto così com'è e che, di tanto in tanto, la vita continuasse a regalarmi qualche bella sorpresa.”

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“Per quanto sia stata complessa questa mia interpretazione, sono fiera di aver preso parte a un film come ‘Everybody knows’”

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