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Nel cuore di Salerno

di Angelo Luongo

Un tuffo nella Salerno del passato attraverso un noir metropolitano ambientato nel presente: questa la sfida letteraria della coppia Francesco Napoli e Marco Ferraiolo, scrittori per caso... ma soprattutto per passione!


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Chi ama Salerno, le sue strade, le sue piazze, il suo centro storico, il suo mare, non può non essere incuriosito dal libro “Il Mistero di Via Dei Mercanti” (Albatros Edizioni), scritto a quattro mani da Francesco Napoli e Marco Ferraiolo – con prefazione del prof. Alberto Granese e postfazione della prof.ssa Clotilde Baccari Cioffi -, ambientato nella città campana, nel periodo che va da agosto a ottobre del 2015, e edito da “Albatros Edizioni”. L’opera, un noir metropolitano avvincente, coinvolgente e ricco di colpi di scena, si svolge nel tempo presente, ma spesso, attraverso dei flashback superlativi, racconta anche la Salerno e l’Italia degli anni ’60 e ’70. Due i protagonisti del libro, che non esistono solo per il nome o per un dettaglio distintivo ma, emergendo dalla fantasia dei co-autori, divengono alla fine personaggi “dipinti”: un cardiologo in pensione, Andrea Nardone, che ha raggiunto il successo grazie al suo impegno e alla sua determinazione; appassionato di motori e di belle donne, malato terminale e accudito da una giovane e bella badante ucraina. Il secondo protagonista è il commissario romano Cesare Raggi, che da tre anni lavora alla Questura di Salerno, che indaga sul duplice efferato delitto di Via dei Mercanti. -taglio- Per la prima volta i due scrittori salernitani hanno scritto un libro a quattro mani: “’Il Mistero di Via dei Mercanti’ è nato dalla voglia di scrivere un libro sulla nostra città in chiave noir. Abbiamo preferito ambientarlo nella zona del Centro Storico, che abbiamo frequentato entrambi sin da bambini e che ci lega a tanti ricordi”, hanno spiegato gli autori. “I fatti e i personaggi del libro sono frutto della nostra immaginazione, tuttavia alcuni profili sono stati ispirati da persone realmente esistenti o che hanno vissuto nel Centro Storico - come Concettissima, la domestica del dottor Nardone -”, e in effetti la caratterizzazione di alcuni dei protagonisti è talmente intrisa di Salerno da portarsene addosso un odore perenne, come una cicatrice che ne racconta un segno distintivo... Anche se non è un libro di memorie, gli autori hanno voluto ricordare l’alluvione che colpì Salerno nel 1954 e il fenomeno del terrorismo che visse il nostro Paese negli anni di piombo. A tal proposito nell’opera vengono trattate anche tematiche sociali: “Abbiamo approfondito il rapporto esistente tra le badanti e le persone anziane, quello tra madri e figli e abbiamo anche affrontato il fenomeno delle illecite operazioni commerciali e finanziarie di alcune multinazionali, spesso legate alla mafia internazionale, e i risvolti più preoccupanti della malavita locale”. Entrambi gli autori erano già conosciuti nel panorama letterario salernitano: -taglio2- “Io ho scritto due libri: ‘Storia di un anno di anni fa’ e ‘Altre storie di anni fa’, sulle vicende di Salerno degli anni ’60 e ‘70”, ha spiegato Marco Ferraiolo, mentre Francesco Napoli ha raccontato di aver scritto un thriller di fantapolitica intitolato “Il Premio”. “Siamo amici da circa 35 anni: scrittori per caso, ma con una grande passione cresciuta e maturata negli anni. Scriviamo entrambi di notte, a causa degli impegni lavorativi e la notte, si sa, è ‘mistero’...”. Non ci sono eroi, non ci sono ladri. E forse, non ci sono neppure assassini. Ci sono le storie che si intrecciano, come le radici di un albero centenario, per parlare un’unica lingua e raccontare ai salernitani la loro città e quello che la circonda, in una carrellata di luoghi (da via Mercanti a piazza Amendola, dal Grand Hotel al Vicolo della Neve, dalla marina di Positano all’Azienda ospedaliera di via San Leonardo, dal rione Carmine al lungomare) e di sapori (la frittura di paranza, la nocciotella, il Furore) che accompagnano il lettore in un viaggio dove le rivoluzioni studentesche del 1968 e gli anni di piombo delle Brigate rosse, trapuntano il testo fino ad arrivare alle immancabili celebrazioni per il Santo Patrono. E proprio San Matteo, un anno dopo le frazioni tra la Curia e i portatori, sarà il pretesto per riannodare alla città il destino di Giuditta, da Parigi, e quello di Giacomo, da Conegliano Veneto.


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