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Musica e passione

di Umberto Garberini

Numero 185 - Febbraio 2018

In un concerto di giovani interpreti è stata ricordata la figura della pianista e docente Annamaria Pennella


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Presso la Sala Chopin di Palazzo Mastelloni in piazza Carità - sede storica della ditta Alberto Napolitano Pianoforti - si è tenuto un concerto in ricordo di una delle figure più eminenti della scuola pianistica napoletana: Annamaria Pennella, scomparsa lo scorso giugno all’età di 94 anni. Un omaggio doveroso e sincero da parte di un ex-allievo oggi fra i più accreditati pianisti e docenti a livello mondiale: Antonio Pompa-Baldi. Con altrettanta riconoscenza e affetto, la Signora è stata ricordata dal direttore artistico dell’Associazione Napolinova, Alfredo de Pascale, che ha organizzato l’evento, a conclusione di un master pianistico divenuto ormai negli anni un’istituzione nella nostra città. Nata a Napoli nel 1923, Annamaria Pennella cresce nell’alveo di una grande tradizione pianistica, diplomandosi a soli tredici anni. Debutta in recital e con orchestra su palcoscenici internazionali e suscita l’ammirazione di Arturo Benedetti Michelangeli e Marguerite Long, con i quali si perfeziona. -taglio- Completa anche gli studi di Composizione, fino a quando scopre la sua irresistibile vocazione didattica: prestigiosa docente al Conservatorio di Napoli e in corsi di perfezionamento in Italia e all’estero, forma decine di giovani pianisti, con i quali instaura un legame musicale e affettivo esclusivo, viscerale, coinvolgente. Una scuola d’altri tempi, in cui si fondono indissolubilmente tecnica e passione, stile e sentimenti, meticolosa cura del dettaglio formale e amorosa dedizione pedagogica. Impossibile distinguere un aspetto dall’altro, rappresentando un unicum che probabilmente è il segreto di ogni vero insegnamento. Come un coach del pianoforte, la Signora è sempre al fianco dei suoi allievi, pronta a sostenerli, a spronarli in memorabili “messe a punto” fino a un momento prima dell’esame in conservatorio, di una prova di concorso, di una performance. Ispira amore e timore reverenziale, indispensabili quando si desidera volare alto, inevitabili, quindi, nella sfera dell’arte e della severa disciplina pianistica. Intuitiva ed empatica per natura, determinata e pragmatica per dovere di responsabilità, investe nell’insegnamento tutta se stessa: trasmette la sua energia, il suo altruismo, la sua umiltà, esempio vivente e contagioso di un’abnegazione totale al servizio della musica. Le sue indimenticabili lezioni sono ad alto tasso di adrenalina e concentrazione emotiva: una full-immersion negli infiniti meandri dell’esecuzione e dell’interpretazione pianistica, sviscerando nota per nota un passaggio, una frase, un gesto tecnico, alla ricerca di -taglio2- quell’equilibrio misterioso e complesso fra la spiritualità della musica e la sua concreta realizzazione sonora. Compito arduo e difficile se non si è animati dal sacro fuoco dell’arte: per questo, la Signora, non risparmia sollecitudini, rimproveri e terapie d’urto: scuote gli allievi timidi e indecisi, ridimensiona i baldanzosi e superficiali, a tutti infonde animo e coraggio, forgiandone il talento e la personalità; con ciascuno suona fianco a fianco alla tastiera, incita e suggerisce respiri e fraseggi, richiama l’attenzione su un punto culminante, un’armonia, un rilievo melodico; il suo perfezionismo è proverbiale, ma alla fine lascia il posto a una umanità generosa e solare che condivide con trepidazione la fatica e la gioia quotidiana di uno studio scrupolosissimo e paziente, che diventa formazione morale. Ha insegnato e suonato con lo stesso entusiasmo fino agli ultimi periodi della sua lunga vita, a testimonianza di una fede incrollabile nel valore educativo della musica. Antonio Pompa-Baldi ha eseguito alcuni brani tratti da un suo lavoro discografico dedicato ad Édith Piaf, gli stessi che fece ascoltare alla Signora nel loro ultimo incontro, in una interpretazione meravigliosamente limpida, calda e profonda, per un tuffo nella nostalgia dei ricordi; quindi i veri protagonisti, i giovani allievi del master - Gabriele De Feo, Maria Rosaria Rossi, Luca Giordano, Laura Sebastiani, Pasquale Evangelista, Luciano Boidi - pieni di futuro e di belle speranze, grati e orgogliosi di aver condiviso questa partecipazione.





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