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MILLY CARLUCCI

di Tommaso Martinelli

Numero 188 - Maggio 2018

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Abbiamo la possibilità di ammirarla su Raiuno con il programma cult Ballando con le Stelle, che continua a riscuotere un enorme successo di pubblico, il quale, ama incondizionatamente la conduttrice abbruzzese


È la regina di Raiuno grazie al grande successo del suo Ballando con le stelle, si tratta di Milly Carlucci. La popolare conduttrice originaria di Sulmona, però, è apprezzata da pubblico e addetti ai lavori anche per la sua innata umiltà e per quella invidiabile determinazione che la aiuta a non arrendersi mai di fronte a nessun ostacolo.

Milly, anche quest'anno ti stiamo vedendo alla guida di Ballando con le stelle. Come vorresti fosse ricordata, in futuro, questa tredicesima edizione?

“Mi piacerebbe fosse, questa volta più che mai, l’edizione del sorriso e del divertimento. Vogliamo donare ai nostri telespettatori un raggio di luce al sabato sera. Siamo tutti assediati da difficoltà e problemi. Il nostro intento è quello di portare nelle case degli italiani, al termine della settimana, un po’ di sana evasione.”

È stato complicato mettere su questo cast?

“Come sempre è stata un’impresa assai complessa. Generalmente i più difficili da convincere sono i maschietti. Trascinare un uomo in pista, un po' come succede nelle feste, non è mica semplice. Con le donne le difficoltà maggiori le ho riscontrate, invece, nell’incastro con i loro impegni professionali. Nathalie Guetta, per esempio, l’amatissima perpetua Natalina della fiction Don Matteo, l’ho inseguita per anni. Stavolta ce l’abbiamo fatta.”

Tra gli uomini che non hai dovuto convincere c’è stato sicuramente Giovanni Ciacci che, invece, si è proposto per questa avventura con incontenibile entusiasmo. La grande sorpresa è il fatto che in TV balla con un uomo e non con una donna…

“Gli ho fatto un provino e gli ho chiesto di mettersi in forma dal punto di vista fisico. Lui è stato molto disciplinato e ce l’ha fatta. Mi ha espresso poi il desiderio di ballare con un uomo perché convinto della necessità di sdoganare questo fatto. In alcuni paesi le federazioni di ballo già prevedono questa possibilità. La difficoltà risiede nel cosiddetto ‘cambio della guida’. Normalmente ciascun membro della coppia impara solo i propri di passi, qui, invece, occorre sapere sia quelli dell’uomo, che quelli della donna, per via del cambio che si opera poi in corsa. Lo faremo un po’ per volta… Giovanni, inconsapevolmente, si è infilato in una situazione assai più difficile di quella dei suoi colleghi aspiranti ballerini vip.”

Sulla questione si è espresso con parole molto forti Mario Adinolfiche che ha dichiarato: “Sono sposato con una romagnola, vado in balera a ballare (…) Non ho mai trovato in balera due maschi che ballassero… Mai! Si vede che ‘Ballando con le Stelle’ è troppo avanti per i miei gusti. Questo è solo una tassa pagata alla lobby LGBT.”… -taglio- “Nessuna tassa da pagare. Da anni Ballando riflette nel suo cast la nostra società nel suo complesso. Lo scorso anno ha vinto OneyTapia che è non vedente. Un uomo straordinario che ha dimostrato l’importanza di integrare le persone con disabilità e non respingerle o emarginarle. Alcuni anni fa abbiamo avuto Lea T. (modella, ex transessuale), quest’anno avremo in pista Gessica Notaro (giovane vittima di un’aggressione con l’acido, ndr). Abbiamo sempre cercato, insomma, di non essere solo un programma di ballo, ma di sfruttare il nostro appeal televisivo, per parlare di questioni importanti e offrire il nostro piccolo contributo. Argomenti che trattiamo con sobrietà, delicatezza e rispetto. Non abbiamo mai affrontato temi come la disabilità per farne una spettacolarizzazione, né Tv del dolore. Vogliamo confezionare semplicemente un programma di ballo i cui protagonisti rappresentano l’incredibile e vastissimo caleidoscopio che è oggi la nostra società.”

Inviteresti Adinolfi a fare il ballerino per una notte?

“Sì, così vedrebbe da vicino che cosa è davvero Ballando con le stelle.”

Nonostante i problemi e le difficoltà che attraversa il nostro Paese, il mondo del ballo e il suo popolo restano un’isola felice fatta di entusiasmo, energia, divertimento, voglia di stare insieme, di stringere nuove amicizie, e perché no, anche nuovi legami sentimentali...

“Sono anni ormai che l’Italia attraversa questo tunnel così buio ed è normale, purtroppo, vedere in giro delusione e rassegnazione. L’aggregazione che è tipica, invece, del mondo della danza sportiva, l’essere uniti in vista di un obiettivo, regala allegria e forza, distogliendo la mente dai problemi quotidiani. Il ballo può migliorare davvero la vita, credetemi, ad alcuni può cambiarla radicalmente. Il talento non manca agli italiani, questo è certo. E neppure la creatività. Quello che manca a noi è la capacità di farne sistema. Altre nazioni, per esempio, hanno magari talenti meno brillanti al proprio interno, ma collettivamente sanno dare il massimo. Noi italiani dobbiamo riuscire a dare il massimo non solo individualmente, ma anche e soprattutto uniti.”

Di recente, è scomparso Bibi Ballandi, storico produttore della tua trasmissione e tuo amico. Hai dedicato a lui questa nuova edizione di Ballando. Che ricordi conservi di Bibi?

“La sua straordinaria umiltà, una dote importantissima per chi fa questo mestiere. Un insegnamento prezioso che cercava di trasmettere a tutti coloro i quali avevano la fortuna di lavorare al suo fianco. E poi Bibi aveva la capacità di sdrammatizzare anche le situazioni più complesse, di rassicurare tutti, me compresa. Era in grado insomma di mostrare come quella che appariva a tutti una catastrofe, fosse, in realtà, semplicemente una tempesta in un bicchiere d’acqua. Aveva un fare paterno e considerava tutti figli suoi.”

Tuo marito Angelo ti è stato vicino nei mesi di preparazione del programma?

“Mi è stato accanto come sempre. Certe sere quando rincasavo, dal momento che gli basta uno sguardo per capire ciò che mi passa per la testa, mi diceva: ìCapisco già dalla tua faccia che è meglio non chiederti nulla’ (ride, ndr)!”

Che cos'è per te la felicità?

“Non credo esista una definizione universale capace di spiegare una sensazione così particolare. Penso che ciascuno di noi, nel corso della propria vita, la incontri in diverse sembianze: la famiglia, l'amore, l'amicizia. E poi ci sono le piccole felicità quotidiane come un bel libro, o una giornata di sole che ti riconcilia con te stessa e ti carica d'energia.”

Nonostante la tua lunga e dorata carriera, in tanti ti apprezzano per la tua innata umiltà...

“Ritengo che la vera umiltà la si impari lavorando. E penso che tutte le persone che hanno alle spalle così tanti anni di lavoro poi alla fine siano umilissime. Lavorando nel mondo dello spettacolo mi ha insegnato che tutto può cambiare da un momento all'altro. Tutto può bruciarsi e tutto può essere negato. Tutto si può interrompere improvvisamente e per i motivi più strani. Per questo sostengo che l'umiltà appartenga a chi ha tanti anni di carriera alle spalle, perché ha vissuto determinate cose sulla propria pelle. Soltanto pagando a caro prezzo e soffrendo ci si può rendere conto che non c'è altro atteggiamento possibile se non quello di rimanere sempre con i piedi per terra.”

In futuro quali altri traguardi ti piacerebbe raggiungere?

“Sono ancora tantissime le cose che mi mancano e che non mi dispiacerebbe vedere concretizzate. La bellezza di questo lavoro è che non finisce mai di sorprenderti. E io spero di poter ricevere ancora tante belle sorprese.”

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“Noi italiani dobbiamo riuscire a dare il massimo non solo individualmente, ma anche e soprattutto uniti”

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