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La terra dei Messapi

di Antonella Fiorito

Numero 180 - Settembre 2017

Un viaggio tra le bellezze storiche ed un tuffo nei meravigliosi mari che bagnano la Puglia


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La Puglia è una regione che attira ogni anno un sempre maggiore numero di turisti. Il richiamo più forte è indubbiamente il sud di questa splendida regione protesa verso la Grecia: il Salento con il suo limpido mare, i ritmi delle pizziche e tarantelle, le incantevoli spiagge. Eppure, percorrendo questa lunga terra mediterranea ed antica, vale la pena di abbandonare le solite rotte turistiche per andare alla scoperta dell’entroterra pugliese, fuori degli itinerari turistici ma straordinariamente interessante dal punto di vista culturale ed enogastronomico Sono tanti i piccoli tesori che rendono questo territorio unico: piccoli borghi, capolavori barocchi, masserie, oliveti secolari, frantoi ipogei, paesaggi suggestivi, i cibi genuini e le tracce di mestieri antichi portati avanti con passione. Ogni luogo presenta una propria identità forte ed inconfondibile. Se state quindi pensando ad un itinerario insolito, capace di mostrarvi il volto della Puglia più autentica, andate verso la Murgia. Unitamente ad alcuni giornalisti ho fatto recentemente questo viaggio iniziando da Villa Castelli, ai confini con la Valle d’Itria e l’inizio della pianura del Salento. Lì è stato inaugurato dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vitantonio Caliandro il grande parco della musica. Questa è solo una delle tante iniziative culturali realizzate dall'attuale sindaco che, come sempre, ha voluto coinvolgere l'intera popolazione nella realizzazione del progetto in modo che gli abitanti si sentano parte integrante della comunità e contribuiscano, ognuno secondo i propri mezzi,a rendere più bello, più ricco e più interessante il loro paese. Il Parco è dedicato a Giandomenico Caramia, un musicista del posto scomparso cinque anni fa, che amava definirsi il cuoco musicante e che ha rilanciato la tradizione della pizzica con l’organetto, definita l’altra tela del ragno in riferimento alla pizzica ballata nella Notte della Taranta a Melpignano tutti gli anni l’ultima domenica di agosto. -taglio- Villa Castelli ha altri gioielli da esibire: a pochi chilometri dal centro abitato si trova il sito archeologico di Pezza Petrosa, nel quale sono stati rinvenuti molti reperti che testimoniano la presenza di un insediamento messapico dal V al III sec. a.C. di cui si può visitare la necropoli con le tombe ricoperte da grandi lastroni di pietra. I corredi funerari sono custoditi nel Museo della Magna Grecia al piano terra del Comune: vasi in stile gnathia dalle tipiche decorazioni porpora su sfondo nero e le piccole statuine votive in onore della Dea Demetra che riportano al culto della Dea Madre. Ma chi dice Villa Castelli, dice Gravina. Al centro dell’abitato sorge la magnifica gravina, trasformata in un parco verde attrezzato grazie ad un finanziamento concesso da Unione europea e Regione Puglia. In ogni angolo, in ogni paese troverete la straordinaria ricchezza di un patrimonio musicale unica testimonianza di una civiltà contadina che è riuscita a non diventare folklore. Per scoprire le origini della pizzica e del tarantismo la tappa obbligata è Galatina. Il suo centro storico vi sorprenderà per la magnificenza e l’eleganza dei palazzi gentilizi dalla pietra ricamata. Nel passato il 28 e il 29 giugno di ogni anno, davanti alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo si davano convegno le tarantate e i tarantati di tutta la provincia per ballare la pizzica al ritmo incessante dei tamburelli e guarire dal morso del ragno, un fenomeno in voga fino agli anni ’60, e documentato da Ernesto De Martino nel suo famoso filmato per la Rai, "la Terra del rimorso". La leggenda vuole che i galatinesi siano immuni dal morso venefico del ragno, perché protetti dal San Paolo, tanto che le donne di Galatina si chiamano le spose di San Paolo. Galatina è famosa anche per il pasticciotto. È qui che è nato nel ‘700 il dolce più gettonato del Salento: pasta frolla ripiena di morbida crema che si può degustare nella pasticceria Eros di Luigi Derniolo, accompagnandolo con caffè, ghiaccio e latte di mandorla, anche questo inventato nel Salento.Luigi Derniolo è anche presidente dell’Associazione pasticcieri salentini, che ha censito ben 19 dolci tipici, la più alta concentrazione di dolci in Italia! Solo Galatina ne ha ben tre: oltre il pasticciotto ci sono anche il tipico gelato la Mafalda e l’Africano, a base di tuorlo d’uovo e zucchero cotto al forno! -taglio2- A metà strada tra Taranto e Brindisi, la messapica Oria, assediata per lungo tempo anche da Annibale, è un borgo medioevale arroccato su una collina all’ombra del grande castello svevo abitato da Federico II e dove fiorì anche la civiltà ebraica, nell’omonimo quartiere fino all’800. A testimonianza delle vicissitudini del borgo e delle innumerevoli popolazioni che qui vissero, rimane la Porta Ebraica, l’accesso diretto al Rione Giudea, il centro più famoso della civiltà ebraica dell'Italia. Nel ristrutturare piazza Lorch, Oria ha scoperto nei sotterranei della città una grande necropoli messapica, oggi visitabile. Poco distante nel cuore del centro storico c’è da ammirare il nuovo Museo comunale dei Messapi, inaugurato da poco a Palazzo Ramires. La maggior parte dei reperti proviene dalle tombe scoperte nel centro storico, ma anche nella grotta di Monte Papalucio dove le donne si dedicavano ai culti in onore delle Dee, Demetra, Proserpina e Afrodite, di cui sono state trovate numerose statuette, oggi in mostra assieme a pregiati corredi funerari. Infine, è d’obbligo un tuffo negli splendidi mari. Villa Castelli è più vicina alla costa jonica. Sosta dunque nella meravigliosa spiaggia di Torre Colimena, marina di Manduria. Torre Colimena è tra le torri cinquecentesche meglio conservate del Salento. Ce ne sono una ogni tre chilometri e vennero volute da Carlo V per proteggere le coste dall’invasione dei turchi dopo la presa di Otranto, avvenuta nel 1480.La morbida spiaggia si incastona tra le dune a ridosso delle Saline dei Greci, saline che sono state utilizzate fino al ‘600 dai monaci oggi rifugio di fenicotteri rosa, lungo le loro rotte migratorie. Torre Colimena e le Saline sono state dichiarate dalla Regione Puglia Parco regionale protetto. Poco più a sud, e sempre all’ombra di un’altra torre di guardia, ecco la spiaggia di Torre Lapillo. Qui ci tuffiamo nelle splendide e cristalline acque che lambiscono il Lido La Pineta dove si può stare al mare tutto il giorno grazie al servizio ristorante. Frittura di pesce, insalata di mare, spaghetti allo scoglio, pizze cotte al forno di pietra e piattoni di frutta fresca. Il tutto condito dal buon vino fresco del Salento. Per non farci mancare proprio nulla.


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