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La mia strada

di Gennaro Santarpia

Numero 190 - Luglio-Agosto 2018

Determinato e pronto a rischiare, Andrea Febo con la sua musica trascina il pubblico in un vortice di emozioni fortissime e che durano nel tempo


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Se dici Andrea Febo, dici musica! Infatti, il cantautore romano ci ha rivelato in questa intervista l’importanza che ha – e che ha avuto – la musica nella sua vita, quasi come se si trattasse di una lunga storia d’amore destinata a non finire mai. Attualmente si sta dedicando al nuovo album con la collaborazione dei produttori Riccardo Piparo e Umberto Iervolino e al progetto “Denuncialo”, che ha l’obiettivo di esortare chi subisce violenza a denunciarla, scrivendo e producendo l’omonimo brano che rappresenta la parte musicale del progetto stesso dove partecipano in featuring i conduttori radiofonici dei principali network nazionali. Leggete un po’ cosa ci ha raccontato!

All’inizio dell’estate è uscito il singolo “Lontano”. Ascoltandola, mi ha colpito il ritornello dove dici “portami nel posto più lontano come fossimo satelliti”. Qual è il tuo “posto lontano”?

“Il mio posto lontano, non è fisico, ma è il posto della felicità, è cercare di raggiungere o quanto meno avvicinarsi il più possibile alla serenità: meta ambita da tutti, credo.”

A che punto sei del percorso?

“beh, fino ad ora la strada mi sembra quella giusta! Già il fatto di poter fare un lavoro che a me piace tantissimo, rappresenta una grande conquista!”

I tuoi brani sono parte di “Denuncialo”, un progetto a sostegno della campagna di sensibilizzazione di SolariaLab contro ogni forma di violenza, spiegaci meglio... -taglio- “’Denuncialo’ è un progetto che non riguarda solo la canzone, ma abbraccia un raggio più ampio. Aspira a trasmettere un messaggio di denuncia da parte di chi ha subito violenza. Sono stato contattato da parte di SolariaLab per scrivere una canzone e quindi occuparmi della parte musicale del progetto, io ho accettato subito nonostante non sia semplice scrivere brani su temi sociali. Ho accettato, però, perché mi sento vicino a questo tipo di problematiche. Così abbiamo fatto anche un video, l’abbiamo pubblicato e abbiamo fatto vari concerti per portare questo messaggio nobile ed importante alla gente. Le violenze sono tantissime, ma ahimè si denuncia ancora troppo poco, c’è ancora paura nel denunciare, vuoi perché si ha paura di se stessi, o forse perché c’è la paura di non essere sostenuto ed aiutato dalle istituzioni. Abbiamo voluto dare voce alla strada della denuncia.”

I tuoi brani sono musicalmente molto orecchiabili, ma nei testi è sempre presente un messaggio profondo. Qual è secondo te il ruolo che ha la musica all’interno della società odierna?

“La musica è un mezzo di comunicazione dirompente e potentissimo, può lanciare un messaggio sociale e può smuovere le coscienze: chi fa musica ha un grande coraggio. Inoltre, sono convinto che quando uno fa del bene, poi questo ti ritorna. Io sono un tipo di persona che cerca di aiutare sempre il prossimo, e lo faccio con la musica, il mezzo che uso per comunicare.”

Hai iniziato a scrivere molto giovane, quando hai capito di essere pronto ad intraprendere un percorso serio all’interno del mondo della musica?

“Sinceramente non si è mai pronti: si è sempre alla ricerca -taglio2- di qualcosa. Più che pronto mi sono sentito con una grande forza e voglia di fare questo fin da piccolo. Ho iniziato a scrivere le canzoni da adolescente, ero introverso e la musica ha sempre rappresentato quella valvola di sfogo potente. Non giocavo per strada con gli altri, costruivo il mio mondo attorno alla musica, non solo quella che scrivevo ma anche quella che ascoltavo. Così, ho sentito di voler essere un cantante e non ho mai mollato. Gli anni e le esperienze ti formano, cerchi sempre di migliorarti e di avere riscontro e soddisfazione da parte della gente che ti ascolta.”

Hai mai pensato di doverti creare un piano b?

“Beh, penso di mollare ogni secondo della mia vita! Fare questo tipo di mestiere non è facile, ogni giorno ci sono problematiche da dover affrontare. Pensavo che fare il cantautore si limitasse solo a scrivere canzoni, invece, ti devi dedicare a tante altre attività parallele, che vanno aldilà e a volte ti fanno scoprire realtà che centrano ben poco con l’arte e con la musica. Però bisogna affrontarle quindi siamo sul campo e cerchiamo di risolvere ogni giorno quello che ci si pone davanti. La mia certezza è che non mollerò mai, perché la musica fa parte della mia vita che sia su un palco oppure a casa a suonare la chitarra, sarà sempre presente.”

Come vivi il palco ed ilo rapporto col pubblico?

“Il palco mi piace molto, è un lato di questo mestiere che mi da tantissime soddisfazioni. Il primo approccio è di paura, quasi te la fai addosso! Dopo qualche secondo, giusto il tempo di carburare e diventa tutto incredibile. Col pubblico si diventa un tutt’uno, infatti più che concerti, mi piace chiamarle feste.”





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