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La città manzoniana

di Yvonne Carbonaro

Numero 189 - Giugno 2018

Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti...


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Emozione e meraviglia sono le sensazioni immediate del viaggiatore che trovandosi a Lecco rivive i luoghi della descrizione dettagliata con cui Manzoni apre I Promessi Sposi. Studiata e ristudiata a scuola, risulta lì realistica e vera come un dipinto particolareggiato. Il lago di Como visto dall’alto dei monti che vi si affacciano appare come una “y” rovesciata e tutto il paesaggio: la costa tutta - a seni e a golfi - le cime ineguali dei monti, il Resegone, - il ponte, che ivi congiunge le due rive,…(nel) punto in cui il lago cessa e l’Adda ricomincia - è proprio come l’incipit del romanzo racconta. Del resto lo scrittore aveva quei luoghi nel cuore avendo vissuto l’infanzia e la fanciullezza nella casa di campagna: la Villa dei Conti Manzoni a Lecco, che da adulto vendette a malincuore. Apparteneva alla famiglia da più generazioni a partire da un antenato che aveva fatto la sua fortuna con la lavorazione del ferro, che insieme alla seta, costituiva la maggiore risorsa del territorio. Oggi è un museo a gestione comunale aperto al pubblico, interessante per i ricordi manzoniani della vita familiare e delle opere. -taglio- Il romanzo ebbe un tale successo da essere subito tradotto in più lingue e da far nascere una vera e propria frenesia di ricerca dei “luoghi manzoniani” veri o presunti, da parte di sciami di pittori, le cui opere sono lì in parte raccolte. Tra tali “luoghi” naturalmente Pescarenico è il più suggestivo e meglio conservato con le sue viuzze e quelle che erano una volta le case dei pescatori. Sul corso centrale di Lecco, parallelo alla via che scorre lungo il lago popolato di cigni, si incontrano varie chiese, la principale è San Nicolò con l'alto campanile a sezione ottagonale e la cuspide piramidale, detto “Matitone”. Importanti edifici civili sono il Palazzo delle Paure (lì si pagavano le tasse) e il Teatro della Società. I dintorni sono di una bellezza mozzafiato. Una filovia porta ai Piani d’Erna da cui si gode dall’alto, a circa 1300 m, un incomparabile spettacolo del lago mentre alle spalle dominano le cime dentate del Resegone e in lontananza si vede la neve pure in estate. Più distante dalla città, e comunque raggiungibile con un tratto in auto e quindi con una filovia, è Pian delle Betulle, un alpeggio posto a 1500 m s.l.m. nel comune di Margno. Definito "Ultimo Paradiso", è un sereno ed esclusivo luogo di vacanza, sia estiva per i folti boschi di betulle e di pini tra cui passeggiare, che invernale per le vaste distese innevate su cui sciare. Al centro di una vasta radura si erge la moderna chiesa dedicata agli alpini di tutte le guerre, dove annualmente hanno luogo grandi raduni di veterani. Nei vari rifugi di montagna si possono degustare piatti a base di polenta sia gialla che taragna accompagnata da intingoli di carne di cervo o brasato di manzo, oppure la polenta “uncia” con formaggio fuso e aglio fritto in un mare di burro. Altri cibi caratteristici, e per fortuna meno calorici, sono casoncelli del vicino territorio di Bergamo: specie di ravioli di farina tenera, talvolta mescolata a farina -taglio2- di grano saraceno, farciti di formaggio, e i pizzoccheri, una pasta schiacciata di grano saraceno nero larga un dito e lunga 10 cm. circa, condita con patate, verza bianca, formaggio Casera o Bitto. Una tipicità sono gli sciatt: palline fritte di formaggio con pangrattato. Sebbene i pescatori lamentino la ridotta pescosità causata, sembra, dalla moltiplicazione di pesci siluro che fagocitano le altre specie, vicino al lago i ristoranti servono una grande varietà di pesci di lago fritti, alla griglia ecc… tra cui il persico, la trota, le piccole alborelle, gli agoni che se vengono salati ed essiccati al sole si chiamano “missoltini”. Il lungolago è bellissimo, girarlo significa godere di un paesaggio vario, molto verde e fiorito, punteggiato di ville signorili, che da sempre hanno attirato l’aristocrazia europea e che oggi attirano i vip di Hollywood come George Clooney che già da tempo ha acquistata lo Villa Oleandra a Laglio. Tanti i deliziosi paesini come Bellagio dove eleganti botteghe e caffè storici si susseguono sulla splendida passeggiata lungo la costa, su cui scendono dall’alto del paese tante stradine pavimentate a selciato di ciottoli. Una sorpresa per il viaggiatore, lungo la strada che percorre il valico di collegamento a 754 m s.l.m. tra la Valsassina e la parte alta del Triangolo Lariano nel comune di Magreglio, è il santuario risalente ad epoca medievale della Madonna del Ghisallo, dal 1949 proclamata Patrona dei ciclisti. La chiesetta, che si trova lungo il percorso abituale del Giro d’Italia è diventata Museo del Ciclismo e conserva trofei, ricordi e bici donate dai grandi campioni di questo sport, tra cui Bartali e Coppi. In sintesi un territorio tutto da scoprire e godere, denso di bellezze naturali, gastronomia interessante e varia, importanti memorie storiche e letterarie.


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