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L’eco-mobilità

di Fabrizio Grieco

Viene ormai considerata la regina degli spostamenti eco-sostenibili, che sia in una grande città oppure in un piccolo paesino, la bicicletta rappresenta il presente ed il futuro


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L'espressione mobilità sostenibile indica delle modalità di spostamento (e in generale un sistema di mobilità urbana) in grado di diminuire gli impatti ambientali sociali ed economici generati dai veicoli privati “Un Paese è sviluppato non quando i poveri posseggono automobili, ma quando i ricchi usano mezzi pubblici e biciclette”. La frase, pronunciata recentemente dal sindaco della città di Bogotà, Gustavo Petro, riassume molto bene la problematica dei paesi del terzo mondo. In questi paesi il rapido sviluppo permette alle classi poco abbienti di migliorare il proprio potere di acquisto, appena ciò avviene iniziano ad acquistare automobili innescando nelle metropoli la spirale di traffico e inquinamento che ben conosciamo, assieme ad una drastica riduzione della qualità della vita: oltre a traffico e inquinamento, stress, vita sedentaria e conseguente crescita di obesità, problemi cardiovascolari e diabete e cosi via. L’Italia, pur non essendo un paese del terzo mondo, ha purtroppo un rapporto viscerale, quasi “malato” con le automobili e anche se si sono fatti passi avanti nel miglioramento del parco auto in favore di veicoli meno inquinanti e l’istituzione di tante zone a traffico limitato nei centri storici (spesso osteggiate da correnti politiche miopi e faziose) i risultati sono ancora insufficienti e le centraline di monitoraggio dell’aria e del traffico sparse in tutto il paese lo dimostrano. Ore 12,40 scendo di casa a Napoli, ore 14,20 sono al Colosseo. -taglio- Impossibile? No, non con una bici elettrica più treno. La combinazione tra bicicletta e treno ad alta velocità è una delle migliori, ma ce ne sono tante, per questo le bici pieghevoli si chiamano anche bici intermodali, poiché permettono di cambiare mezzo di trasporto ed avere sempre la bici al seguito. Quando poi queste piccole biciclette pieghevoli diventano elettriche, ecco che si trasformano in un mezzo di trasporto polivalente e adatto quasi a tutti e per tutte le destinazioni. Ad esempio chi vive in periferia e si sposta in auto può portare la bicicletta nel bagagliaio fino al primo parcheggio di interscambio e da qui pedalare evitando il traffico cittadino. Ancora da molti in Italia e soprattutto al sud considerata come un giocattolo da usare la domenica al parco, la bicicletta è invece sempre di più il mezzo di elezione per risparmiare carburante, non pagare assicurazioni, tassa di circolazione, parcheggio, multe. Senza contare l’aiuto che diamo al clima mondiale o quantomeno all’inquinamento cittadino evitando di muovere la tonnellata di acciaio di cui è composta la nostra automobile. Infine un altro grande vantaggio è per la forma fisica: pedalare aiuta a stare in forma e uscire in tutte le stagioni in bicicletta rinforza grandemente il sistema immunitario. Certo, bisogna fare i conti con il maltempo, non tutti sono disposti ad andare al lavoro in bicicletta sotto la pioggia. Bisogna dire, però, che si tratta di un problema di equipaggiamento. Gli Olandesi, che sulle biciclette e sotto la pioggia ci vivono, dicono che non vi è un clima troppo proibitivo per pedalare, tutto dipende da quanto è tecnico l’abbigliamento. Un pantalone impermeabile e una mantella -taglio2- possono sconfiggere anche piogge piuttosto intense, ovviamente a tutto c’è un limite e nessuno qui propone di andare in bici sotto un uragano. Quando le condizioni climatiche si fanno insostenibili, la nostra bici potrà essere trasportata in metropolitana, in un taxi o addirittura in un autobus. Se si va poi ad indagare sulla velocità di spostamento i risultati sono sorprendenti: per tragitti fino a 6 km di distanza la bicicletta è addirittura più veloce dell’automobile! Certo, anche se il motore elettrico risolve il problema delle salite, rendendo la città per cosi dire “pianeggiante”, Napoli resta una realtà difficile per i ciclisti, buche nell’asfalto e traffico senza regole rendono tutto più impegnativo, ma negli ultimi anni sono stati fatti grandi progressi con la lunga pista ciclabile che ormai porta da Bagnoli fin quasi a Piazza Plebiscito (anche questa fortemente osteggiata dai soliti benpensanti, sempre alla ricerca di motivi per screditare i progetti innovativi). Purtroppo il resto della città è ancora difficilmente praticabile e scoraggia i ciclisti meno atletici ma speriamo che un ulteriore impulso alla mobilità sostenibile venga dall’amministrazione comunale tramite i progetti di bike sharing, garantendo parcheggi sicuri e una sempre maggiore trasportabilità della bicicletta sui mezzi pubblici. Attendiamo infine una politica di educazione civica che promuova l’uso della bicicletta contribuendo a migliorare il comportamento dei ciclisti e degli automobilisti sulla strada ed anche il rapporto tra ciclisti e pedoni, oggi per cosi dire “nemici” soprattutto a causa della cattiva progettazione degli incroci e dei marciapiedi e che invece dovrebbero scoprirsi alleati nella lotta contro il traffico.


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