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Il futuro della musica indie

di Paola Ratti

Numero 190 - Luglio-Agosto 2018

La band toscana, vincitrice dell'edizione 2018 di Arezzo Wave Toscana, ha pubblicato un Ep dal titolo “Domenica”, da ascoltare tutto d'un fiato


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Tra le band da tenere d'occhio nell'attuale panorama indie c'è Io, Virginia e il Lupo. Tre musicisti toscani (Giovanni Pontoni – tastiere e voce; Francesco Nesi - live electronics e voce; Giacomo Pierucci - batteria), che dopo aver vinto l'edizione 2018 di Arezzo Wave Toscana hanno pubblicato un ottimo Ep dal titolo “Domenica”. La loro è una musica che conquista al primo ascolto, grazie a uno stile molto personale. La specialità di questo gruppo, infatti, è quello di re-inventare la musica rock. Come? Eliminando le chitarre e sostituendole con sintetizzatori e pianoforti. La sensazione è che sentiremo parlare molto di loro, anche in futuro. Ecco cosa ci hanno raccontato.

Quando e come avete iniziato a fare musica insieme?

“Abbiamo iniziato tre anni e mezzo fa. Due di noi (Giovanni e Giacomo) già avevano condiviso un percorso assieme in una band. Quando ci siamo rivisti abbiamo deciso di mettere su qualcosa di diverso che non fosse una formazione 'standard'. Conoscevamo Francesco, la sua passione per la musica e per l'elettronica e ci è sembrata la persona giusta per chiudere il cerchio.”

Da cosa deriva il nome della vostra band? -taglio- “Ci piaceva l'idea di un nome che evocasse la poesia o una certa profondità di pensiero e la figura di Virginia Woolf ci sembrava adatta. Da lì, dopo varie trasformazioni e modifiche, siamo giunti ad un nome che oltre ad essere, quindi, un omaggio alla poetessa, racchiude tre personalità differenti, come le nostre, ma che sono saldamente legate fra loro.”

Quali sono le vostre influenze musicali?

“Le nostre influenze musicali sono veramente varie e, in alcuni casi, opposte. Si va dall'hardcore al progressive anni 70, dal rock anni 90 al pop. Ci sono ovviamente dei punti di contatto, percepibili nella nostra musica, ma possiamo dire che i punti di partenza, al momento dell'arrangiamento o della scrittura di un pezzo, sono molto distanti.”

Ci parlate del vostro primo Ep "Domenica"?

“La domenica per noi è il giorno in cui tutto può essere rimandato al domani. In cui si può scegliere di non affrontare problemi, difficoltà, scelte. È un limbo dove tutto si ferma e dove lo spettro della settimana che sta per ricominciare tinge tutto con toni tristi e malinconici. Le canzoni che compongono questo EP parlano di questo: di crescita, di illusioni, scelte da affrontare, amore. Tutto sembra sospeso, niente sembra definitivo. Fa parte del nostro percorso e crediamo ci rappresenti molto.”

Che emozione è stata vincere l'edizione 2018 di Arezzo Wave Toscana? -taglio2- “È stato un momento bellissimo. Sia per l'autostima che tutto questo ci infonde ma anche per il valore storico che questa manifestazione rappresenta per noi. Arezzo Wave è stato ed è un modo di vivere la musica live e la musica emergente. In modo attivo, partecipando. Alcuni di noi da piccoli facevano nottata a montare e smontare le attrezzature per i festival. Ti sentivi parte del festival, anche se non eri un musicista. Essere quindi i rappresentanti per la regione Toscana (che è tra l'altro quella in cui è nato Arezzo Wave) è quindi un piccolo sogno che si realizza.”

Quando è importante per voi la dimensione live?

“La dimensione live per noi è fondamentale. Oltre a darci stimoli e carica ci permette di trasmettere tutta un'altra serie di sensazioni che talvolta su disco è difficile fissare. Lo scambio emotivo col pubblico e fra noi tre sul palco rende tutto più intenso. Ma c'è anche una seconda ragione. La dimensione live ci permette di condividere in maniera più decisa e chiara quella che noi pensiamo essere l'originalità del nostro progetto, a partire dalla formazione atipica, senza chitarre.”

Prossimi progetti che potete svelarci?

“Stiamo portando l'EP (e altro) nei festival estivi in tutta Italia ma in realtà stiamo già lavorando a nuovi brani. Abbiamo voglia di sperimentare ancora e moltissimo materiale in cantiere, tra cui alcune canzoni pronte che ci piacciono moltissimo e vorremmo al più presto incidere.”





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