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Futuro 3.0

di Laura Fiore

Numero 189 - Giugno 2018

Alle basi del grande successo del blog “The Blonde Salad” c’è lui: Riccardo Pozzoli, l’imprenditore più influente degli ultimi tre anni


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Riccardo Pozzoli, impossibile non aver mai sentito parlare di lui, è un businessman, uno startupper, ed un viaggiatore instancabile. Ama tutto ciò che è bello, e soprattutto detesta la routine; questa è quasi impossibile visto il lavoro che svolge. Infatti Riccardo è una di quelle figure professionali in continua evoluzione, importante nel suo lavoro è capire cosa ci si aspetta dal futuro e come realizzarlo. Ultimamente ha scritto anche un libro “Non è un lavoro per vecchi” - edito da De Agostini - nel quale condivide le sue riflessioni sul mercato del lavoro nell’era della post rivoluzione digitale. Nonostante la giovane età, il suo percorso inizia molto presto, infatti, dopo la laurea in finanza ed il master in marketing alla prestigiosa Bocconi di Milano, Riccardo ha trascorso un lungo periodo a Chicago dove ha lavorato nell’ufficio marketing di un’azienda specializzata in articoli da giardino. È proprio durante questo lungo soggiorno americano, che l’imprenditore intuisce la grande influenza che possono avere i blogger in un paese come gli Stati Uniti e non solo. Dopo aver fatto le giuste valutazioni, capendo che quella poteva essere la strada giusta per la creazione di un nuovo e fruttuoso business, nel 2009 decide di co-fondare insieme alla fidanzata dell’epoca, Chiara Ferragni, il blog The Blonde Salad. In pochi mesi, i due italiani riescono a farsi notare e Chiara diventa in poco tempo la prima fashion insider presente alla settimana della moda milanese. Da quell’istante, la vita di Pozzoli è un crescendo di soddisfazioni, infatti, iniziano ad arrivare le prime partnership con brand internazionali, rendendo virale il volto della Ferragni accostato a qualsiasi brand. Il momento decisivo, durante il quale Riccardo Pozzoli viene consacrato uno dei miglior imprenditori del mondo, è il 2017: quando con oltre 11 milioni di follower su Instagram ed un business da circa 6 milioni di euro ricavi, Chiara Ferragni viene incoronata da Forbes come fashion influencer più importante del mondo. In un solo anno sono cambiate tante cose, infatti, Riccardo dopo aver lasciato l’incarico di amministratore per la The Blond Salade Crew, si dice pronto a mettersi nuovamente in gioco. Come abbiamo detto prima, è un uomo in continua evoluzione e con uno sguardo sempre volto al futuro. Il suo ultimo successo professionale porta la firma di Condé Nast, che lo ha nominato nuovo direttore creativo dell’area social e influencer. Per la società, Pozzoli si occuperà del nuovissimo social magazine Lisa (acronimo di Love Inspire Share Advise), studiato su misura per i Millennials, e collaborerà allo sviluppo della prima Social Academy italiana, progettata in partnership con SDA Bocconi, per formare gli influencer di domani. Insomma, il futuro della comunicazione. -taglio- Andiamo subito al sodo: in che modo si diventa come te?

“Oddio! – alza gli occhi al cielo ndr – studiando prima di tutto ed essendo sempre incuriositi da tutto e tutti. Non c’è, però, un vero e proprio ‘modo’, si tratta più di attitudine mentale. Fare impresa oggi ha un senso diverso rispetto a 20 anni fa, sono cambiati i punti di vista, non è più solo una questione di capitali, conta soprattutto la creatività!”

Come ci si sente ad essere considerato uno degli imprenditori migliori del mondo?

“Impauriti! Ad esser sincero, cerco di non pensarci! Non mi sento per nulla arrivato, sai di solito quando uno pensa di aver raggiunto il massimo smette di impegnarsi. Io spero di non avvertire mai questa sensazione, perché significherebbe che non ho più nulla da dire e da creare. Ripeto spesso che il metro di valutazione del successo non è il denaro, quanto piuttosto la voglia di reinventarsi sempre, rimanendo fedeli a sé stessi ed ai propri valori.”

Dieci anni fa, avresti mai immaginato che la tua vita avrebbe preso questa direzione?

“Assolutamente no! Considera che prima di iniziare l’università ero indeciso tra psicologia e architettura, amavo creare, costruire e allo stesso tempo capire le persone ed il pensiero altrui. Dopodiché, ho capito che forse l’imprenditore poteva racchiudere, a grandi linee, queste mie due passioni. Strano ma vero.”

Hai scritto un libro, “Non è un lavoro per vecchi”, come -taglio2- mai ti sei cimentato in questa avventura?

“Hai detto bene ‘avventura’- ride nrd – non è stato semplice mettere nero su bianco i miei pensieri, però sentivo l’esigenza di farlo e così ho deciso di provare. Questo libro è indirizzato a chiunque abbia voglia di rimettersi in gioco, tema attualissimo nella società odierna. Sono tantissimi i quarantenni che cambiano lavoro, i cinquantenni licenziati, oppure i neolaureati in crisi d’identità. Io voglio far capire loro che tutto è possibile; bisogna pensare fuori dagli schemi e crederci, sempre.”

Ti sei laureato alla Bocconi, come hai vissuto l’ambiente universitario?

“Con grande passione ed entusiasmo. Vero è che alla Bocconi la competizione è molto alta, credo però che un ambiente competitivo sia un bene perché ti forma molto di più per il futuro. Il mondo del lavoro è come una gabbia piena di leoni inferociti!”

Vivi tra Milano e Los Angeles, ogni tanto non avverti la nostalgia di casa?

“Eh si, come tutti quelli che vivono lontano dal proprio paese d’origine. All’inizio non è stato semplice far capire a mia madre l’importanza di vivere in America per la crescita del mio lavoro. Lei mi voleva vicino, e a causa del fuso orario spesso passavano giorni interi senza che riuscissimo a sentirci! Adesso, però, ho trovato il giusto equilibrio e siamo tutti felici e contenti!”


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