Eclettico e metafisico, astratto e realista, maestro di poetiche immagini e sintetico cronista della vita quotidiana, Franco Fontana (Modena, 1933) è tra i più grandi fotografi italiani contemporanei, riconosciuto e pluripremiato a livello internazionale. Un percorso artistico atipico e tardivo, non supportato da nessuna educazione artistica: una strada in salita da autodidatta, che prende coscienza delle proprie possibilità con esperienza, contro tutte le regole dell’arte contemporanea e delle dinamiche della vita di oggi. Fontana si avvicina alla fotografia negli anni ’60, frequentando i circoli amatoriali della città natale. Nel 1963 esordisce alla Biennale del Colore di Vienna e nel 1968 espone, per la prima volta a Modena, in una mostra personale. -taglio- Una lunga carriera, brillante e costellata da successi, riconoscimenti di critica e del pubblico, ricca di eventi espositivi e supportata da numerose pubblicazioni d’arte, celebrata (2006) con una laurea honoris causa conferita all’ Artista dalla Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Sin dagli esordi, Franco Fontana si dedica al paesaggio urbano, cogliendo la specificità dei cromatismi, la forma e le strutture geometriche. Una ricerca estetica focalizzata, prevalentemente, sull’espressione astratta del colore. La scelta dei soggetti, che siano paesaggi rurali, industriali o urbani, risulta sempre secondaria rispetto a due elementi fondamentali e indiscussi delle immagini: il colore e le geometrie. Attraverso questi strumenti, Fontana focalizza gli scenari, che non si limitano a rappresentare solamente la realtà, ma ne creano un’astrazione fatta di colori primari, forti e squillanti, quasi innaturali, e dalle linee nette e marcate, che delimitano campi poligonali e creano piani obliqui monocromatici da raffinate scenografie teatrali. I numerosi viaggi negli Stati Uniti, che il fotografo compie negli anni, rendono la profonda provincia americana e le periferie urbane delle grandi metropoli, oggetto di studi approfonditi e di scelte privilegiate. L’Artista modenese documenta nei suoi lavori un habitat bizzarro, quasi monocromatico, in equilibrio compositivo assoluto, racchiudendo nelle immagini ciò che sfugge a noi tutti e che lui coglie senza guardare -taglio2- nell’obiettivo. Nascono così dei raffinati reportage, sintetici nella forma e ricchissimi di atmosfere. Inquadrature scarne, ridotte a pochissimi elementi, spesso prive di presenze umane, dal forte sapore mistico e metafisico. Le fotografie di Franco Fontana vengono sovente paragonate alla pittura: dalla color field painting all’astrattismo, dal realismo al pop. Le sue opere nascono e si evolvono esclusivamente nell’ambito del puro linguaggio fotografico, di cui l’artista modenese nella profonda ricerca artistica e stilistica, ha esplorato limiti, confini e molteplici possibilità. Le immagini iniziali, eseguite con la tecnica analogica, hanno le cromie della natura e i contrasti delle ore del giorno e delle stagionalità. Negli ultimi anni, la presa di coscienza dello “spazio tecnologico”, ha determinato la decisione di rinnovarsi, rischiare, cambiare i cromatismi e prendere padronanza delle tecniche digitali. La nuova ricerca estetica porta il Fontana verso nuovi soggetti: delicati ritratti femminili e una serie di scatti che si concentrano sull’unico elemento, come l’acqua: piscine con i corpi fluttuanti, appena visibili, che si dissolvono in onde astratte e scie luminose. In un’epoca in cui, nella fotografia, si cerca l’astrazione quasi esclusivamente attraverso il bianco e il nero, Franco Fontana inventa un linguaggio inusuale, moderno e lineare, sobrio ed elegante, immediatamente apprezzato a livello universale.