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Cantare e comunicare

di Angelo Luongo

Dopo anni di live un nuovo disco per la cantautrice sciamana Mirta, col quale porta avanti la sua propensione d’aiuto verso il prossimo, partita col progetto ‘Voce Autentica’


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Arte, e quindi musica, come esigenza di creatività: questo in soldoni il mantra della cantautrice Mirta, “donna esploratrice e in continua trasformazione” – come ama definirsi senza fronzoli. Da qualche tempo è alle prese – parallelamente al suo “lavoro” (passione) di coaching – con il progetto “Trovo Te”, altro step del suo percorso di condivisione del proprio vissuto, dei suoi sogni e soprattutto, da donna fortemente sognatrice qual è, dei suoi ideali!

Partiamo subito dal tuo nuovo progetto discografico: come nasce e come si struttura “Trovo Te”?

“Il mio progetto discografico è nato quando ho incontrato Massimo Zoara, che è poi diventato il produttore artistico del disco: è stato lui a curare tutti gli arrangiamenti, mentre i brani sono interamente scritti da me. Io ho iniziato a scrivere canzoni relativamente tardi, all’età di trent’anni, dopo un lungo viaggio di sei mesi in Sudamerica che ha sbloccato qualcosa in me e mi ha fatto mettere nero su bianco le idee. Ho portato avanti questo mio progetto musicale per qualche anno principalmente attraverso i live, senza tuttavia mai registrare, fino a due anni fa quando ho conosciuto Massimo e ho deciso di partire col progetto.” -taglio- Di cosa tratta l’album? C’è tra le tracce una che più delle altre può considerarsi rappresentativa del leitmotiv del disco?

“L’album contiene tutte canzoni che esprimono in qualche modo il mio vissuto, le mie aspirazioni e i miei sogni, quindi trattano sia d’amore ma anche di condivisione, di incontri, ecc. Il filo conduttore può dunque considerarsi la mia visione del mondo, attraverso le mie convinzioni e i miei ideali. Le canzoni che forse più mi rappresentano sono ‘Aquile di sabbia’, ‘Un sole che balla’ e direi anche ‘Camminiamo insieme’: in questi testi più degli altri esprimo il mio desiderio di condivisione. Amo viaggiare, sia fisicamente che interiormente, per cui alcuni dei miei brani sono una sorta di invocazione all’anima…”

Cosa è cambiato artisticamente dalle tue prime produzioni?

“Diciamo che stilisticamente le ultime canzoni sono un po’ diverse ma in generale tutti i testi che ho scritto nel corso degli anni mi hanno accompagnato: è come se fossero un riflesso di quello che vivo e che provo sulla mia pelle, per cui la mia artisticità cambia in relazione alle mie esperienze di vita e alla mia crescita. Diciamo che io considero le canzoni la parte di me più luminosa e spesso proprio il canto mi ha aiutato nei momenti difficili, assumendo quasi una funzione terapeutica per me e stimolandomi continuamente.”

Si legge di te che usi l’arte del canto per “comunicare e curare”, cosa si intende con questa affermazione?

“Beh sì, questa è un’interpretazione che hanno dato sentendo le mie canzoni: per me è importantissima la parte della comunicazione per esprimere il mio vissuto. Parallelamente mi sono specializzata ad una scuola europea di coaching perché mi è sempre piaciuto lavorare con e per le persone ed aiutarle a realizzare i -taglio2- propri sogni e in generale a stare meglio. Questa cosa la faccio anche con la voce, attraverso un progetto dal nome ‘Voce Autentica’, unendo quindi le mie due passioni, organizzato in sessioni di meditazioni cantate di quarantacinque minuti senza l’utilizzo della voce ma solo attraverso dei suoni, ogni volta differenti…”

Da due anni vivi tra Milano e Recife: a parte le ovvie differenze culturali, quali sono quelle che invece spiccano in ambito musicale tra Italia e Brasile?

“Sostanzialmente in Brasile l’approccio è molto più naturale e recettivo. Di questo me ne accorgo sia nei live che soprattutto nelle mie sedute di meditazione. A Recife la gente del posto è molto attaccata alla musica tradizionale, piace andare ai live: in generale è una popolazione che ascolta la musica in tutte le sue forme.”

Sei amante, oltre che della musica, dei viaggi, del teatro e in generale di tutte le forme d’arte: dacci una tua personale definizione di arte...

“Per me l’arte è indissolubilmente legata alla creatività, quindi può essere applicata davvero in ogni ambito. Dal mio punto di vista l’arte nasce da un’esigenza, quella di creare e di esprimermi. È qualcosa che abbiamo tutti dentro e che tutti dovremmo avere il coraggio di tirare fuori, in ogni momento della vita.”

Ti senti una donna e un’artista in costante trasformazione, tuttavia sono sicuro tu abbia ben chiaro un obiettivo, o meglio ancora un sogno nel cassetto...

“Il mio sogno nel cassetto è poter sempre riuscire ad unire le mie passioni e far viaggiare le mie canzoni – che per me sono come figlie - il più possibile! Per me è già una gioia immensa sentirmi dire che le mie canzoni hanno trasmesso qualcosa. Sento di essermi sintonizzata appieno con quello che faccio… la sto prendendo come una sorta di missione!”





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