Per sempre
Scorre sangue partenopeo nelle sue vene, il suo è un percorso artistico iniziato quasi per caso ed ora lo vediamo protagonista sui più importanti set italiani
Ha ottenuto un grande successo nella seconda stagione di Gomorra e prossimamente vestirà i panni di Romolo nel film “Il secondo Re” di Matteo Rovere. Lo scorso 25 aprile, però, Alessio Lapice è tornato al cinema come protagonista principale del film “Nato a Casal di Principe” di Bruno Oliviero, prodotto da Cinemusa e Rai Cinema. Il film racconta la storia vera di Amedeo Letizia (che del film è anche produttore esecutivo insieme a Mariella Li Sacchi) che negli anni Ottanta, promettente attore, ritorna a Casal di Principe, sua città natale, perché il fratello minore è misteriosamente scomparso.
Come nasce il tuo coinvolgimento nel film “Nato a Casal di Principe”?
“È nato dall’incontro con il regista Bruno Oliviero che attraverso una serie di laboratori, processo differente rispetto ai soliti provini, ha costruito il cast.”
Il film è tratto da una storia vera: come ti sei preparato a questo ruolo?
“Ho cercato di rispettare sin dal primo giorno la storia, la famiglia, ho capito sin da subito che non bastava avere un approccio da attore, ma occorreva dare qualcosa in più. Tutti i giorni ho sempre avuto l’ansia e l’angoscia di fare un torto a qualcuno o di non rappresentarla al meglio, non volevo deluderli e volevo aiutarli attraverso il mio mestiere. Ho vissuto momenti di grande difficoltà, soprattutto durante i primi incontri con la famiglia. Ho cercato di usare bene le chiavi di questo dono, di questo scrigno prezioso, che la famiglia mi aveva consegnato, ogni giorno le guardavo e speravo di restituirgliele intatte. Oggi guardando la locandina sono felice, e penso che in qualche modo abbiamo fatto un buon lavoro. Con l’aiuto di Bruno e dell’intero cast abbiamo lavorato a metà tra quello che ognuno di noi poteva portare come nutrimento al personaggio e quanto della storia vera e del personaggio potesse essere attribuibile a noi stessi. Lo scoprire cose di noi nascoste o utili da usare è stata una sorpresa a tratti difficile ma anche un grande regalo.” -taglio- Prossimamente ti vedremo al cinema nel film “Il primo Re”...
“Si, è stata un’esperienza straordinaria che mi ha portato su un set davvero incredibile. Sulla storia, per fortuna, questa volta non rischio di fare spoiler poiché racconta di Romolo e Remo e a dirigerci il regista Matteo Rovere.”
Come ti sei trovato a recitare con Alessandro Borghi?
“È stato un compagno, un fratello, in questo caso gemello. Ricordo con grande emozione il periodo di preparazione, il nostro primo incontro uno di fronte all’altro, credo che ci siamo osservati, analizzati, sin da subito, ma senza dircelo mai, questo ci ha unito in momenti di grande difficoltà e di gioia. Ricordo ogni singolo giorno di questa avventura indimenticabile come se fosse ieri. Ci sono stati infatti tanti momenti estremi durante le riprese che ci hanno permesso di unirci fortemente dentro e fuori dal set.”
Finora qual è la soddisfazione di cui vai maggiormente fiero?
“Forse il mio mestiere, a prescindere dalle emozioni che mi regala, mi ha aperto nuove strade mi ha fatto conoscere tante persone molto interessanti con cui ho condiviso il giorno e la notte. Mi insegna ogni mattina qualcosa in più, e ogni set e personaggio che affronto mi aggiunge dieci anni, mi allunga il tempo, mi rende ogni giorno più curioso.”
Ci pensi mai a proseguire il tuo percorso lavorativo all’estero?
“Sì, ci penso spesso, infatti studio in continuazione le lingue. Parlo correttamente l’inglese e discretamente lo spagnolo, per allargare i miei orizzonti ma anche per conoscere nuove storie, nuovi modi di vivere e impararne qualcosa, la conoscenza delle lingue mi fa sentire libero.”
Quali pensi siano i tuoi punti di forza?
“La volontà, e forse la forza di non arrendermi di fronte agli ostacoli, di cercare un modo di superarli sempre, affrontarli.”
Se non avessi fatto l’attore cosa ti sarebbe piaciuto fare?
“Ci ho pensato spesso a questa ipotesi, forse l’architetto, l’idea di creare qualcosa di solido e che sia per sempre mi emoziona tantissimo, sono un grande appassionato di tutto ciò che esisteva prima di me e mi auguro di creare anche qualcosa che possa restare più tempo possibile su questa terra.”
Nel privato quali traguardi ti piacerebbe raggiungere?
“Mi piacerebbe vedere realizzati tantissimi sogni, quelli che già inseguo, e alcuni che ho messo da parte senza chiedere il permesso. Spero di riuscire ad alimentare i sogni degli altri, è sempre stato molto importante per me pensare al prolungarsi di quello che faccio attraverso gli altri, essere stato d’aiuto in qualche modo ad una continuazione dal semplice individuo al collettivo. Non riuscirei a pensare di fare questo mestiere solo per me stesso.”
“Ogni set e personaggio che affronto mi aggiunge dieci anni, mi allunga il tempo, mi rende ogni giorno più curioso”